Il labello delle orchidee
L' Epipactus delle paludi abita le zone boschive o le zone erbose ma umide dell'Europa e dell'Asia. In Italia possiamo vederlo frequentemente soprattutto nelle regioni settentrionali. Questa pianta perenne, appartenente alla famiglia delle orchidee, usa un petalo ingrandito (il labello) come trappola. Il labello è diviso due parti. Quella più vicina alla base del fiore forma una grossa coppa piena di nettare che è l'obiettivo della visita dell'insetto. Quella più esterna costituisce una sorta di piattaforma di atterraggio. L'insetto, che vi si poggia e la fa abbassare con il suo peso, si apre, in questo modo, una strada verso la coppa di nettare. Quando l'insetto entra nella coppa, l'estremità del labello si risolleva intrappolandolo all'interno della coppa. Per uscire è costretto ad arretrare attraverso l'unica uscita disponibile venendo a contatto con le masse di polline che, così, trasporterà sugli altri fiori. Darwin osservò come lo stesso labello si è evoluto in altre orchidee in una serie di ulteriori ingegnosi strumenti come canali, bordi o tunnel per spingere l'insetto verso il nettare costringendolo a passare vicino al polline. Una macchina notevole che tuttavia si è sviluppata da un comune petalo: una parte di cui gli antenati delle orchidee potevano facilmente disporre. La natura è in grado di fare tanto con il poco che ha a disposizione.