I motori dell'evoluzione
Nell'ultima edizione dell'Origine della Specie, Charles Darwin, scrive:" Poiché le mie conclusioni sono state di recente molto travisate e si è affermato che io attribuisco la modificazione della specie esclusivamente alla selezione naturale mi si permetta di far notare che nella prima edizione del mio libro ho posto alla fine dell'introduzione le seguenti parole: sono convinto che la selezione naturale è stata l'agente principale, MA NON UNICO, della modificazione."
Quindi Darwin è consapevole che esistono altri processi che operano nell'evoluzione e che gli organismi possono presentare anche alcune caratteristiche non adattative. In particolare pone l'accento su due principi (che abbiamo già trattato nella sezione sull'adattamento) che, a suo parere (e aveva ragione), spiegano alcuni cambiamenti evolutivi non adattativi:
- la correlazione di crescita ossia il cambiamento adattativo di una parte che può portare con se la trasformazione non adattativa di altre parti dell'organismo (nel panda il sesamoide radiale aumenta per la pressione della selezione naturale e contemporaneamente aumenta il sesamoide della tibia anche se in misura inferiore)
- un exaptation ossia un organo che, per effetto della selezione, ha una funzione particolare può essere in grado di avere anche altre funzioni non selezionate (le ali degli uccelli che si sviluppano per la termoregolazione)
In questa sezione saranno trattati tre cause di evoluzione (le prime due descritte da Darwin, la terza da Wright negli anni venti del '900)