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Cosa è la luce?
La natura della luce ha suscitato grande interesse fin dall'antichità: mentre gli Egizi adoravano il Dio Sole, i Romani avevano un interesse analogo, e non soltanto in ambito religioso. L'eliografia, infatti, era l'arte romana di segnalazione che utilizzava i raggi del Sole riflessi su alcuni scudi metallici.
Nel quindicesimo secolo i filosofi erano convinti che la luce fosse un'entità emessa dall'occhio e restituita, per riflessione, dagli oggetti osservati. Secondo Leonardo, invece, la luce era paragonabile al suono ed entrambe si propagavano nell'aria o nell'acqua come un "tremore", intendendo con ciò, un segnale che si trasmette attraverso una perturbazione del mezzo in cui viaggia: in pratica la descrizione di un'onda. La teoria ondulatoria fu studiata e migliorata nei secoli successivi anche se, adesso, si è arrivati alla conclusione che la luce si comporta come un'onda ma è anche costituita da minuscole particelle senza massa chiamate
fotoni.
Nel diciassettesimo secolo, lo scienziato inglese Isaac Newton, riuscì a scomporre la luce del Sole, considerata fino ad allora bianca, facendole attraversare un prisma di vetro. Successivamente fece passare ogni "colore" attraverso un secondo prisma per dimostrare che non era possibile un'ulteriore frazionamento: con questo esperimento Newton dimostrò che la luce solare era la combinazione di tutti i colori visibili.
Nel diciannovesimo secolo scienziati francesi e polacchi riuscirono, attraverso esperimenti basati sulla riflessione, a misurare la velocità della luce, 298.000 km al secondo: in pratica per percorrere il tragitto dal Sole alla Terra impiega circa 8 minuti.



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