Luca Pacioli visse in Italia tra la fine del 1400 e l’inizio del 1500 e fu, insieme a Leonardo, il maggior responsabile dell’ingresso del numero aureo nell’arte. Pacioli lo fece attraverso il suo libro De divina proporzione, del 1498, che fissa le misure necessarie a raggiungere la bellezza perfetta esposte in forma di riflessioni sulla geometria. Questo libro, al cui interno sono presenti 60 disegni di poliedri realizzati dal grande Leonardo, ha influenzato l’intera cultura occidentale nel Rinascimento italiano.
Nella prima immagine un ritratto di Luca Pacioli con l’abito francescano: sulla destra vediamo un dodecaedro mentre a sinistra un poliedro archimedeo le cui facce sono poligoni regolari con lo stesso spigolo ma non uguali.
Leonardo da Vinci, un vero genio, si occupò di matematica, chimica, fisica, ingegneria, tecnologia, pittura e scultura: la sua grandezza sta nel fatto che i suoi contributi si rivelarono di fondamentale importanza in ognuno degli ambiti da lui esplorato. Nacque a Vinci, vicino a Firenze, divenne maestro pittore e si trasferì a Milano a causa dei suoi rapporti tempestosi con i Medici, signori della città. A Milano, al servizio del duca Ludovico Sforza, dipinse l’ultima cena per il convento di Santa Maria delle Grazie. Alla caduta di Ludovico Sforza nel 1500, si trasferì prima a Bergamo, poi a Mantova e Venezia e poi ritornò a Firenze dove dipinse la Gioconda o Monna Lisa il cui viso inserito all’interno di rettangoli aurei.
Sempre di Leonardo l'uomo di Vitruvio disegnato sulla base della descrizione della figura umana da parte dell'architetto romano del I secolo a.C. : "..."Il centro del corpo umano è inoltre per natura l’ombelico; infatti, se si sdraia un uomo sul dorso, mani e piedi allargati, e si punta un compasso sul suo ombelico, si toccherà tangenzialmente, descrivendo un cerchio, l’estremità delle dita delle sue mani e dei suoi piedi...".
La sezione aurea affascinò altri pittori, come Botticelli (1445-1510) il quale la rappresentò nella Venere. Infatti il rapporto tra l’altezza della donna ela distanza da terra dell’ombelico vale 1,618, così anche il rapporto tra la distanza tra il collo del femore e il ginocchio e la lunghezza dell’intera gamba o anche il rapporto tra la distanza dal gomito alla punta del dito medio e la lunghezza del braccio.
Nell'opera dal titolo La parade du cirq il pittore divisionista francese Georges Seurat impiega varie sezioni auree alcune delle quali sono evidenziate nella figura.
Nel quadro di Kandinsky si può vedere un triangolo aureo. Nell'albero della vita di Klimt osserviamo la spirale aurea.
Salvador Dalì, nella sua Ultima Cena, disegna, dietro Gesù Cristo, il dodecaedro (formato da dodici pentagoni regolari) che è il poliedro platonico che rappresenta l'Universo.