Luca Pacioli
Nei suoi ultimi anni di vita (1416/17-1492) Piero della Francesca si dedica completamente alla matematica e scrive tre libri. L'ultimo di questi è sui cinque solidi regolari ("De quinque corporibus regolaribus") descritti da Platone nel Timeo. L'opera non fu mai pubblicata e fu invece, probabilmente, plagiata da un suo studente, il frate Luca Pacioli ritratto nel quadro in figura. Luca Pacioli è l'autore dell'opera "De divina proportione" che parla del rapporto aureo ossia la relazione esistente tra due grandezze. Questo rapporto, che possiamo trovare spesso anche in natura, è stato sempre considerato dai pittori come il canone estetico da seguire per le loro opere. Ad esempio Leonardo fu talmente affascinato da questo numero da utilizzarlo nei suoi quadri come si può vedere nel quadro della Gioconda. Luca Pacioli aveva una tale ammirazione per la divina proporzione da metterla addirittura in relazione con la divinità. Pacioli dedicò l'intera seconda parte del suo libro ai solidi platonici collegandoli alla sezione aurea:
"Poichè Dio portò in essere la virtù celestiale, la quinta essenza, e attraverso di essa creò i quattro solidi ... la terra, l'aria, l'acqua e il fuoco ... così la nostra sacra proporzione diede forma al cielo stesso assegnando al dodecaedro ... il solido costruito con dodici pentagoni, che non può essere costruito senza la nostra sacra proporzione."

